“Utopia21” è una piccola iniziativa che vuol contribuire ad una grande sfida, la sostenibilità, riprendendo lo spirito visionario di Agenda21 per alimentare l’Utopia del XXI secolo.
La sostenibilità è una sfida di lungo periodo, difficile ed affascinante. Siamo consapevoli di vivere in un mondo non sostenibile, come cercheremo di argomentare nelle righe seguenti, e la transizione alla sostenibilità sembra un sogno irrealizzabile, un luogo immaginario, un non-luogo (u-topia appunto).
Osserviamo anche che le numerose crisi che viviamo, e che si sovrappongono e si rafforzano a vicenda, non sono comprensibili con le idee ed i modi di pensare correnti.
Scopriamo di aver bisogno di nuove idee e di nuovi strumenti concettuali per interpretare e trasformare la realtà. E forse, con strumenti di pensiero più adeguati, scopriremo che l’irrealismo della sfida della sostenibilità è solo l’espressione di culture superate o di forme ideologiche.
Chi s’informa attraverso i media di larga diffusione, giornali, TV, riviste, troverebbe scarse tracce di queste nuove idee e si convincerebbe che siamo all’anno zero.
Per fortuna non è così. In larga parte della comunità scientifica ed esperta c’è invece un grande fervore di studio e ricerca, si producono rapporti, conoscenze, progetti, c’è un dibattito ampio e profondo che coinvolge competenze espresse dalle discipline più disparate in uno sforzo transdisciplinare che mira a ricostruire una visione unitaria del nostro mondo.
Il piccolo gruppo che dà vita ad “Utopia21” si propone l’obiettivo di tradurre questo imponente patrimonio conoscitivo e di riflessione, in forme e linguaggi accessibili al pubblico colto, ma non specialista, superando barriere di lingua (molti prodotti culturali sono scritti in inglese), di gerghi tecnici, di divisioni disciplinari.
Non ci proponiamo come nuovo mezzo di informazione, ma come luogo di approfondimento, di confronto, di collegamento tra saperi e fonti diverse, cercando di attingere e far conoscere le migliori elaborazioni a livello nazionale ed internazionale.
Siamo coscienti della sproporzione tra le nostre forze e l’obiettivo, ma siamo convinti che la diffusione di nuovi modi di pensare si fonda non solo sulle opere dei grandi pensatori, ma anche su tante piccole iniziative.
La grande rivoluzione illuminista è debitrice tanto a Voltaire, Diderot e Kant, quanto alle migliaia di caffè che in tutta Europa hanno contribuito all’arricchimento e alla diffusione di quelle idee.
Il tema al centro delle nostre attenzioni sarà, nel limite delle nostre capacità, la sostenibilità nel suo significato più ampio e pieno, come illustrato nella seconda parte di questo articolo.
La piccola redazione di “Utopia21” condivide questo indirizzo, che ciascuno articolerà secondo la sua sensibilità e le sue competenze, in piena libertà, ma in dialogo serrato gli uni con gli altri.
Confidiamo nell’interesse e nell’attenzione di tante persone già impegnate come produttori, consumatori, insegnanti, ricercatori, studenti o altro a dare qualche forma alla sostenibilità e desiderosi di approfondire le loro conoscenze e costruirsi una visione d’insieme.
Ma speriamo anche di raggiungere ed interessare chi ha guardato con diffidenza o sospetto questi orientamenti e tuttavia è curioso di conoscerli meglio e di mettersi in relazione positiva con essi.
Utopia21 per ora è prodotta da una piccola redazione, ma confidiamo che, con il favore del pubblico e la passione e la competenza di altri amici, potremo allargare il campo delle nostre competenze e della nostra azione.
Iniziamo come portale on-line, ma non escludiamo di ricorrere ad altre modalità come convegni, incontri pubblici, conferenze e lezioni, sull’esempio del “Festival dell’utopia 2016” di cui replichiamo anche il logo e di cui potete essere informati dal sito dedicato e la corrispondente pagina FB.
Per il momento useremo come canale di comunicazione con i nostri lettori l’indirizzo email, riservandoci di valutare altre modalità per il futuro.
L’invito che rivolgiamo a chi ci leggerà è di esprimerci commenti, osservazioni, domande, di farci conoscere ad altri potenziali lettori, di segnalarci potenziali collaboratori.
Solo con questo spirito collaborativo e partecipativo potremo dare il nostro contributo all’Utopia del XXI secolo (non più non-luogo, ma buon-luogo).